UAS - Corso on line per la formazione di piloti A1-A3
Sicurezza aerea

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Corso online ENAC

 
Questa appendice alle dispense di navigazione aerea è destinata alla formazione del pilota di UAS (Unmanned Aircraft Systems - Sistemi Aeronautici senza pilota a bordo) per le categorie A1-A3, fornendo le indicazioni base che l'operatore (il pilota) deve conoscere per poter condurre UAS con massa operativa al decollo minore di 25 Kg in sicurezza.
I contenuti del corso ufficiale ENAC  sono stati sviluppati coerentemente con quanto previsto sia dal “Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/947 della Commissione del 24 maggio 2019 relativo a norme e procedure per l’esercizio di aeromobili senza equipaggio”, che stabilisce le disposizioni dettagliate per l'esercizio di tali aeromobili, includendo i piloti remoti e le organizzazioni coinvolte in tali operazioni sia, dalla normativa nazionale “Regolamento ENAC UAS-IT" .
Per la conduzione di un UAS di massa operativa al decollo minore di 25 Kg, in condizioni VLOS (Visual Line of Sight), è necessario il possesso della “Prova di completamento della formazione online” di Pilota di UAS, che viene rilasciato a seguito del superamento di un esame online da svolgersi sul portale web dedicato dell’ENAC.
L’attestazione ha una validità di 5 anni.
Per il superamento dell’esame online è quindi essenziale l’apprendimento delle informazioni contenute nel corso unitamente alla conoscenza dei requisiti del “Regolamento UE 2019/947”.
Il possesso della “Prova di completamento della formazione online” di Pilota di UAS non è richiesto per la conduzione di UAS di massa operativa al decollo minore di 250 gr.
Queste dispense vorrebbero essere una sintesi ed uno sviluppo di quanto comunque contenuto nel corso ufficiale cui si rimanda senz'altro per la preparazione specifica all'esame.
L'organizzazione delle dispense ricalca quella del corso ENAC.

SICUREZZA AEREA

I tre elementi cardine del mondo aeronautico sono l’uomo, la macchina e l’ambiente da valutarsi come un unico sistema dove le tre componenti interagiscono tra di loro.
Con UOMO intendiamo non solo il pilota (nel nostro caso un pilota "remoto" e quindi non a bordo del velivolo), ma anche chi si occupa della costruzione, della manutenzione e della messa a punto, nonché di tutte le interazioni "umane" con la macchina.
La MACCHINA è il drone in se, con i suoi limiti, le sue possibilità, e di nuovo con la sua dipendenza dal fattore umano per quanto riguarda come abbiamo già detto le condizioni di affidabilità (manutenzione).
L'AMBIENTE è l'universo nel quale agisce il drone. Sono "ambiente" le condizioni meteo, la quota, la temperatura, la presenza di ostacoli (un drone può operare anche in aree urbane o comunque in presenza di ostacoli quali edifici, pali, alberi da cui un aereo o un elicottero per forza di cose devono tenersi decisamente lontani), gli assembramenti di persone.
         
La sicurezza va inoltre divisa in due diverse categorie:
La "SECURITY" con cui si intende impedire che un atto VOLONTARIO possa causare danni (il drone non portando a bordo il pilota è di fatto un mezzo che si può pensare di utilizzare per generare danno. Purtroppo l'essere umano ha questa caratteristica, e spesso si spende di più per impedire eventi legati alla volontà (pensate ai furti, ad esempio) che non per quelli legati agli incidenti.
La "SAFETY" che invece riguarda da sicurezza del volo esattamente come per i velivoli pilotati, dove cioè occorre individuare il pericolo (inteso come fonte di danno) e il rischio (inteso come probabilità di danno).
Ad esempio, un fulmine è sicuramente un pericolo, far volare un drone durante un temporale è un rischio.
In pratica il pilota, per ogni tipo di missione, deve identificare i pericoli associati, deve valutare il danno che tali pericoli possono provocare (e nel caso del volo con il drone la perdita del velivolo NON è il danno maggiore, che è decisamente meno importante dell'incolumità delle persone, che in questo caso non sono "trasportate") e attuare tutte le procedure e le attenzioni possibili per ridurre l'entità del rischio (banalmente la probabilità che un incidente avvenga per l'entità del danno che questo produrrebbe) o riducendo il danno (ad esempio se faccio volare il mio drone in ambente chiuso la probabilità che vada a sbattere contro degli oggetti e che quindi produca un danno materiale è alta - posso cercare di ridurre il danno dotando il drone di una "cofanatura" che ne protegga le pale e ne renda "morbido" l'eventuale urto - riduco il danno - posso togliere dall'ambiente la maggior parte degli oggetti fragili e degli ostacoli - riduco il rischio).
A lato la tabella proposta nel corso on line.
Si opera col seguente criterio:
Si deve individuare la gravità del danno (nell'esempio di prima il costo dell'oggetto fragile che il drone potrebbe colpire) e successivamente la probabilità che questo avvenga (sto facendo volare il drone in una cristalleria o in una sala vuota dove c'è un solo oggetto di cristallo?).
Come potete vedere non esistono reali parametri numerici per tali valutazioni, ma devono essere caratteristiche valutate dall'operatore.
Si deve fare in modo che l'insieme della probabilità per la gravità si riduca ad un valore accettabile (nel caso del cristallo riduco l'entità del danno utilizzando un drone che non possa rompere l'oggetto o lasciando esposti solo cristalli di valore minore, mentre per la probabilità mi programmo una ripresa che non comporti il passaggio del drone vicino all'oggetto).
 
In base al Regolamento l'analisi del rischio va calcolata ogni volta che le limitazioni imposte da Enac-Easa, per le operazioni Open o per le Specific in Scenari Standard, non sono applicabili.
Le mitigazioni al rischio possono essere strategiche( applicate prima dell'operazione) o tattiche(durante l'operazione).
Es.: Strategica
1) scelgo una fascia oraria durante la quale ci sono poche persone da sorvolare
2) segrego l'area dell'operazione ed evito l'ingresso di persone
Es.: Tattica
1) utilizzo un UAV dotato di DAA ( detect and avoid)

 

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