Lo scopo delle esercitazioni al simulatore è duplice.
Da una parte il simulatore assolve la sua funzione istituzionale di
"insegnare a navigare".
Comodamente seduti in un'aula, con la possibilità di premere il tasto "P" e
fermarsi un attimo a riflettere, impariamo a confrontarci con i problemi che
dovremo affrontare anche nei voli reali, quando individuare "dov'è" la pista
o capire se siamo già nel punto dove dobbiamo cambiare rotta o se invece
dobbiamo aspettare ancora un po' diventano problemi che se non risolviamo ci
coinvolgono in situazioni di pericolo vero.
La simulazione, però, oltre che a "navigare", ci fornisce anche un primo,
elementare ed economico approccio con il pilotaggio vero e proprio.
Pilotare un velivolo in un semplice circuito aeroportuale, quando si devono
mantenere correttamente i parametri di volo, esattamente come nella realtà,
presenta le stesse difficoltà che si incontrano nel pilotare un aereo vero.
L'esperienza mostra che all'inizio l'allievo tende a focalizzare la sua
attenzione su un solo strumento, perdendo di vista gli altri parametri e
conducendo un tipo di volo molto approssimativo.
Già da questo primo approccio, in genere, si apprezza la differenza tra il
volo simulato "didattico", e il videogioco (come viene spesso erroneamente
interpretato e sottovalutato il lavoro al link trainer). |
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Gli effetti dei comandi e la tecnica di
pilotaggio di base.
Questo modulo consta di esercizi mirati a familiarizzare con i comandi
di volo.
Si impara a gestire velocità e quota con cloche e manetta, a virare o a
variare l'assetto mantenendo il pieno controllo del velivolo.
E' una fase fondamentale, propedeutica a tutte le altre. |
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Il circuito aeroportuale.
Come per l'allievo pilota reale, che si cimenta con i P66C o i Tampico
della scuola di volo, anche sul simulatore il primo passo da compiere è
imparare ad eseguire correttamente un circuito e quindi ad atterrare.
Durante questa fase essenzialmente si affina quanto imparato nel modulo
precedente, arrivando ad eseguire un circuito corretto nelle tolleranze
previste dalla prova ministeriale per il conseguimento della Licenza di
Pilota Privato di Velivolo. |
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Uso del VOR.
Imparato ad utilizzare l'aereo nelle manovre, adesso finalmente ci
dedichiamo alla navigazione vera e propria.
Lo strumento più utile, quando si segue una rotta, è sicuramente il VOR.
Impariamo ad usarlo ed in particolare ad evitare gli errori più comuni
(trattare il VOR come se fosse un'ADF).
Pianifichiamo ed eseguiamo correttamente l'intercetto di una radiale e
ci familiarizziamo con lo strumento.
Correttamente eseguito questo modulo da di fatto la garanzia di "non
perdersi" anche durante voli reali. |
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Pianificazione di un volo VFR.
Prepariamoci come nella realtà ad un volo da un aeroporto ad un altro.
Segniamo sul cosciale i riferimenti utili: le prue, le frequenze radio,
le radiali VOR, i rilevamenti ADF.
Tracciamo una rotta che ci permetta di sfruttare convenientemente i
riferimenti al suolo e i radioaiuti, con la garanzia di arrivare a
destinazione nei tempi e nei modi pianificati. |
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Procedura ILS
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