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Uso del VOR
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Il VOR (VHF Omnidirectional Range) è il sistema di radioguida più utilizzato per tutte le necessità della navigazione a corto e medio raggio.
Il VOR emette due segnali radiomagnetici progressivamente sfasati tra loro, in funzione della direzione di emissione, in modo che da bordo il ricevitore sia in grado di discriminare la radiale su cui si trova.
In pratica il segnale del radiofaro definisce un vero e proprio "sentiero" elettromagnetico (caratterizzato da un preciso valore di sfasamento tra i due segnali) che è possibile seguire come si farebbe con una strada
Una volta selezionata la radiale, lo strumento di bordo ci indica da che parte di questo sentiero noi siamo.
L'indicazione non è, come per l'ADF, dipendente dalla prua del velivolo, ma è riferita alla posizione reciproca di velivolo e radiale.

Il quadrante del VOR è composto da:

  • Una sbarra che si sposta a destra o a sinistra (o da un ago incernierato in alto che oscilla a destra e a sinistra) e che indica la posizione della radiale selezionata rispetto a quella del velivolo, come vedremo meglio in seguito.
     

  • Una finestrella che fornisce l'indicazione "TO" o "FROM", che serve per discriminare tra una radiale e la sua opposta, anche questo lo vediamo tra un po', o da una bandierina bianca e rossa che indica la condizione di "fuori servizio" del VOR.
    Il VOR va "fuori servizio" quando è troppo vicino al radiofaro, quando ne è troppo lontano (attenzione, potrebbe essere troppo lontano dal VOR sul quale siamo sintonizzati, che magari non è quello che pensiamo noi. Verificate sempre che la frequenza sulla quale avete sintonizzato il vostro ricevitore sia quella giusta) o quando semplicemente il ricevitore di bordo è spento.
     

  • Una corona graduata che individua la radiale selezionata e che si fa ruotare agendo sulla manopolina contrassegnata dalla sigla "OBS".
     

  • Quando al VOR è accoppiato un DME, a queste funzioni si aggiunge, su un display digitale, l'indicazione della distanza dal radiofaro.

Lo strumento fornisce, come si è detto, la radiale magnetica rispetto al radiofaro.
La finestrella TO/FROM serve per discriminare se la stessa radiale è utilizzata in avvicinamento o in allontanamento dal VOR.
Guardando l'esempio a lato, si vede come il velivolo stia seguendo la radiale 150 in direzione 330, selezionata sul quadrante VOR, per avvicinarsi al radiofaro.
La prua dell'aereo coincide con il valore selezionato 330 e sulla finestrella appare la scritta "TO", accompagnata da un triangolino con la punta rivolta verso l'alto.
Quando l'aereo si avvicina troppo alla stazione VOR, il segnale direzionale viene ricevuto male o non viene ricevuto affatto, e sul quadrante appare la bandierina rossa ad indicare "fuori servizio".
Continuando sulla stessa rotta superiamo il VOR, e la radiale selezionata passa automaticamente dalla 150 a 330 (stessa direzione ma in allontanamento dal VOR), quando siamo nuovamente sufficientemente lontani da far si che il ricevitore riprenda  a funzionare, l'indicazione sarà ancora 330 ma "FROM", accompagnata da un triangolino con la punta rivolta in basso.
Questo sta a significare che stiamo seguendo la radiale in allontanamento dal VOR.
In pratica noi selezioniamo sulla corona graduata la radiale che ci interessa, la finestrella ci dirà se ci troviamo in una posizione per cui seguendo la radiale e mantenendo la stessa rotta (cioè rotta e radiale hanno lo stesso valore) ci allontaniamo o ci avviciniamo al VOR.
L'indicazione che ci viene dalla barra del VOR ci propone la posizione della radiale rispetto al velivolo.
Si dice che questa indicazione è "istintiva" se il velivolo sta seguendo una rotta nello stesso verso della radiale selezionata e "antistintiva" nel caso che invece si stia volando in direzione opposta.
In pratica, per memorizzare facilmente il concetto, possiamo semplificare dicendo che se stiamo seguendo una rotta che ha più o meno il valore della radiale selezionata, la radiale è dalla parte dove si trova la barra.
Per intercettarla dovremo quindi virare verso la barra e procedere su una rotta inclinata rispetto alla radiale, sino a che la barra non si riporta al centro.
Al contrario se invece la nostra prua è a più di 90° di distanza dalla radiale. In quel caso il VOR lavora al contrario (la radiale è, rispetto al nostro orientamento, dalla parte opposta a dove vediamo la barra).
Dalla figura vediamo come continuando a virare in tondo l'indicazione del VOR non varia (il VOR non è l'ADF), mentre per sortire qualche effetto dobbiamo spostarci e attraversare la radiale (assumere una prua/rotta di valore diverso da quello della radiale e proseguire per un po').
 
Il VOR, in pratica, è una vera e propria "strada" nel cielo.
Dobbiamo vedere la radiale come un'autostrada e le indicazioni del VOR come le bande bianche che la delimitano.
Se usciamo di strada il VOR ci dice da che parte dobbiamo andare per rientrare.
Per arrivare con sicurezza su un punto preciso, quando siamo in aria, dobbiamo cercare di trasformare lo spazio che ci circonda da bidimensionale (una pianura illimitata a destra e a sinistra. davanti e dietro) in monodimensionale (un percorso delimitato su cui c'è solo un "davanti" e un "dietro").
Vediamo la radiale VOR giusto come una strada.
Se ci interessa raggiungere un punto che si trova lungo una strada, non abbiamo che da seguirla sino a quando non lo incontriamo.
L'unico problema è avere la certezza che quel punto sia davanti a noi e non alle spalle.
Se invece stiamo cercando un'isola in mezzo al mare abbiamo il problema di scegliere tra davanti, dietro, destra e sinistra.
Seguire una radiale VOR ci da la certezza di sorvolare esattamente i luoghi su cui questa passa.
Basterà quindi tracciare la radiale VOR che ci interessa unendo con una riga il punto dove dobbiamo arrivare e il VOR più vicino (o più conveniente, lo vedremo nel prossimo modulo).
Leggiamo sulla carta il valore della radiale e impostiamolo muovendo la manopola OBS sul nostro VOR.
Scegliamo di intercettare (lo vediamo anche questo nel prossimo modulo) la radiale in un punto che sia certamente prima del luogo dove vogliamo arrivare.
Voliamo sino a quando la barra del VOR non si porta al centro. A questo punto ci basterà seguire la rotta con lo stesso valore della radiale (nel caso della figura a fianco la radiale e 330° TO, una volta intercettata si vira appunto per 330°), il VOR ci aiuterà a non uscire da questa "strada", e saremo certi di incontrare quello che volevamo.
Una volta sulla radiale, se manteniamo prua corrispondente, dovremmo procedere senz'altro sul "sentiero" tracciato dal VOR.
Se questo non accade è, ovviamente e come sempre, causa del vento.
Se c'è vento, infatti, la nostra prua (ma già lo sappiamo benissimo) non coincide con la nostra rotta.
A scuola abbiamo imparato a farci i nostri calcoli e, noti vento e TAS, con l'ausilio magari del regolo Jeppsen, ci sappiamo trovare la deriva e di conseguenza la prua da mantenere.
Ma in volo, con il VOR a disposizione (e non conoscendo con esattezza le caratteristiche del vento) è più facile procedere per "tentativi".
Se stiamo mantenendo la prua corretta e nonostante ciò non seguiamo la radiale, dobbiamo virare leggermente (di solito nell'ordine della decina di gradi) nella direzione che ci indica il VOR (nella figura viriamo di 10° verso destra).
A questo punto può succedere che:
  1. Rientriamo più o meno rapidamente sulla radiale - vuol dire che la correzione di dieci gradi è troppo, una volta nuovamente in rotta accostiamo un po' verso la prua originale.
     
  2. Continuiamo ad allontanarci dalla radiale - vuol dire che la correzione è insufficiente, aumentiamo ancora un po' l'angolo di deriva.
     
  3. La barra del VOR si ferma dov'é - vuol dire che la correzione è esatta, aumentiamola di un po' per rientrare in rotta e una volta nuovamente sulla radiale riprendiamo la prua corretta con la deriva che abbiamo individuato.

Oltre che per seguire un percorso, il VOR si può anche utilizzare per individuare la nostra posizione (se è anche DME, fornendoci radiale e distanza la nostra posizione sarà individuata completamente, se invece non disponiamo del DME, l'indicazione sarà un luogo di posizione corrispondente ad una precisa radiale).
Per individuare la nostra posizione servendoci del VOR, la procedura è piuttosto banale.
Sintonizziamo correttamente l'apparato di bordo sulla frequenza del VOR che abbiamo scelto.
E' importante essere sicuri che il VOR su cui stiamo lavorando sia proprio quello che ci interessa.
Se abbiamo dubbi ascoltiamo sullo speaker il segnale Morse emesso dal radiofaro e verifichiamo che sia proprio la sigla del  VOR su cui vogliamo lavorare.
E' sempre importante (ovviamente) essere certi di lavorare con il radioaiuto selezionato, ma se il problema è trovare il punto, può voler dire che ci siamo persi, e in questo caso la possibilità che le cosa non stiano proprio come dovrebbero essere è reale.
Pertanto vale la pena perdere un attimo ad accertarsi dell'identità del radiofaro che stiamo utilizzando.
Una volta certi di questo, basta ruotare la manopola "OBS" sino a centrare la barra del VOR, leggendo nella finestrella l'indicazione "FROM" (la nostra posizione è individuata convenzionalmente rispetto al VOR, e quindi la direzione di riferimento si legge direttamente sul quadrante se la direzione selezionata è in allontanamento "FROM" dal VOR).
La radiale che leggiamo sulla corona del VOR è (ovviamente) quella su cui ci troviamo.
La distanza che leggiamo sul display del DME è la distanza dal VOR.
A questo punto basta tracciare sulla cartina la stessa radiale e individuare il punto alla giusta distanza dal VOR.

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