LADDER |
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Il linguaggio di programmazione "LADDER"
è il più comune nella configurazione di PLC. Il nome "ladder" gli deriva
dal fatto che le istruzioni assumono la forma di linee orizzontali che
vanno dalla causa all'effetto e viste insieme ricordano appunto i pioli
di una scala. Questo linguaggio nasce per il PLC, che a sua volta si sviluppa per5 sostituire le logiche a relè, di conseguenza ha una struttura che ricorda molto da vicino uno schema fatto di contatti e bobine. |
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In genere la filosofia di questo
linguaggio è legata all'effetto (la bobina da attivare) che, a volte,
non può essere ripetuta. Questo vuol dire che se noi vogliamo accendere una lampada in diverse occasioni dovremo scrivere una stringa che contenga una volta sola l'effetto (l'accensione della lampada) e tutte le cause che lo comportano. La struttura è intuitiva e semplice - gli effetti sono "montati" in serie (uno dopo l'altro) o in parallelo e alla fine l'effetto deve essere (preferenzialmente) uno solo. Essendo un linguaggio nato per logiche semplici è un po' limitato, ma in quasi tutti i software di configurazione di PLC è in genere affiancato da un linguaggio descrittivo con una sintassi tipo PASCAL o simile che permette di sviluppare routine più complesse. Sostanzialmente abbiamo 4 possibilità principali di attivazione:
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Le condizioni invece possono essere
molte di più, oltre alle elementari:
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E' poi possibile inserire timer, contatori,
generatori di impulsi etc etc .. praticamente tutto ciò che era
disponibile sui cataloghi di automazione e controllo già dagli anni '60. Con questo tipo di programmazione è possibile fare praticamente tutto, ma ogni funzione, anche la più semplice, deve essere descritta integralmente. |
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