La soluzione grafica del triangolo del vento non è, ovviamente, l'unica
possibile.
La matematica, e in particolare la trigonometria, permettono di risolvere il
problema in modo più preciso, con semplici calcoli e senza dover effettuare
misure sul disegno che in questo modo può essere utilizzato solo come
strumento illustrativo (uno schizzo approssimativo) o di verifica (disegno
eseguito con precisione).
Sebbene i modi per risolvere un triangolo siano svariati, qui descriviamo la
procedura così come si eseguirebbe utilizzando il regolo Jeppesen. |
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Tale strumento, infatti, permette di eseguire svariate
funzioni predefinite con l'antico sistema dei "regoli calcolatori", dove
due o più elementi rigidi opportunamente graduati vengono spostati
tra loro in modo da leggere sui diversi riferimenti la soluzione di
calcoli come somme, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni o altri
quali funzioni trigonometriche o riferimenti tabulati.
Come prima cosa valutiamo l'angolo
α compreso tra la nostra rotta
TC e la direzione del vento. |
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Poi consideriamo separatamente gli effetti del vento laterale
Wy e
frontale Wx
scomponendo il vettore W
nelle sue componenti ortogonali:
Wx =
W cos
α
Wy
= W sen
α
Troviamo quindi l'angolo di deriva
δ considerando la relazione "diretta"
Wy=
TAS sen
δ
risolta rispetto a
δ
(unico elemento ancora incognito) come
Fermiamoci per una breve
considerazione: da quanto abbiamo appena calcolato si nota esplicitamente
come l'angolo di deriva dipenda solo dalla componente laterale
Wy del
vento e in alcun modo da quella frontale
Wx.
A questo punto troviamo la ETAS,
che potremmo definire come la componente della
TAS utilizzata per
l'avanzamento vero e proprio, essendo l'altra componente ortogonale uguale a
Wy
utilizzata solo per contrastare l'effetto del vento.
E' ETAS =
TAS cos
δ.
La GS sarà quindi
ETAS +
Wx (nel
caso di componente del vento in coda) o ETAS
- Wx (se
il vento è frontale). |
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